fiori di bachi 08

Bach e il suo metodo


I. Il pensiero di E. Bach sulla malattia

Ogni sintomo patologico sia organico sia psichico sia spirituale, nella visione di Bach, da un messaggio specifico che dovrebbe servire a riconoscerlo accettarlo e sfruttarlo per il nostro viaggio nella vita.

 Guarigione è un’affermazione del nostro essere totali globali, un rafforzamento della nostra salute fisica e salvezza spirituale. Sotto quest’aspetto il sistema di Bach, può essere definito una guarigione attraverso l’armonizzazione della coscienza. In pratica ripristina i circuiti della nostra personalità in cui eventualmente l’energia vitale scorre in modo sbagliato o è bloccata e quindi non armonica con la nostra totalità con la nostra reale fonte d’energia. “Guarisci te stesso” è il nucleo concettuale della sua filosofia. In pratica siamo noi stessi il principio guaritore universale o la forza risanatrice divina e sta a noi a dare l’avvio alla guarigione rendendola possibile.

 Bach ha avuto l’intuizione che in giorni non troppo lontani le sue essenze sarebbero state utili non solo nella medicina e nella pratica terapeutica ma in ogni casa. I suoi fiori servono anche a una purificazione spirituale da parte di persone che lavorano coscientemente a sviluppare la propria anima e ad alimentare la propria spiritualità.

 Non possiamo oggi classificare il metodo di Bach. Per la finezza del suo modo d’azione si potrebbe forse considerarlo affine all’omeopatia classica, però non è proprio così. E’ altresì importante ricordare che Bach lavorava come batteriologo. Spiritualmente si sentiva legato tra gli altri a Ippocrate che è padre della medicina di cui condivide il postulato che non vi sono malattie ma solo uomini malati. Cerchiamo di capire cosa spinse veramente Bach a concentrarsi sui fiori.

 Aveva 43 anni abbandonò tutta la sua redditizia attività professionale nella strada londinese dei medici per dedicare gli ultimi sei anni della sua vita alla ricerca di un metodo di guarigione più semplice e naturale che non inducesse alterazioni o corruzione. Riteneva che sulla terra la vita umana, sia parte di un piano creativo divino.  Per questo noi dovremmo vivere al modo di una cellula in un organismo. Affermava inoltre che ogni uomo si compone di due aspetti: l’essere unico ma anche l’essere una tessera indispensabile del mosaico globale del più ampio tutto. 

Nella creazione tutto è unità, ciascuno di noi è anche collegato al tutto grazie alla forza della vibrazione comune superiore che è chiamata con molti nomi ma che a me piace dire per mio credo religioso che si tratti di Dio.

 L’evoluzione di ogni uomo segue come ogni cosa del nostro universo “l’arabesco di ghiaccio sulla finestra” fino alla nascita e alla morte dell’intero sistema planetario.  Programmato da una legge interiore, ogni uomo ha una sua matrice con un determinato potenziale energetico, una sua missione, un suo compito, il suo destino o comunque si voglia chiamare.

 Qualunque individuo ha come parte di sé una più ampia concezione creativa, immortale. Il suo vero io e il suo fisico mortale, il suo io fenomenico o personalità sono strettamente collegati. Il suo io superiore funge per così dire da mediatore fra anima e personalità. L’anima conosce compito dell’uomo che avverte l’impulso di sperimentarlo con l’aiuto dell’io superiore attraverso la personalità trasformata in realtà concreta.  Se queste qualità non sono realizzate, si arriva alla sensazione contraria l’infelicità. Queste qualità si presentano ora nel loro aspetto negativo come mancanze. Ad esempio egoismo crudeltà odio orgoglio ignoranza instabilità avidità. Queste mancanze come appunto diceva Bach, e non solo lui, sono la vera causa delle malattie.

Ogni uomo quindi al desiderio inconscio di vivere in armonia della natura intesa come un grande campo di energia, tende sempre a porre in essere lo stato di energia più efficiente.

 Vedete il metodo di Bach vorrebbe riportare l’uomo alla coscienza di essere un tutt’uno con se stesso e costruire così suo destino.