Nemmeno da bambini possiamo apprezzare il valore del silenzio.
Siamo abituati a vivere in mezzo a voci e immagini che provengono da televisori e computer.
La società ci condiziona per farci diventare potenziali acquirenti o potenziali elettori.
Ci dicono cosa e come dobbiamo essere, come sarebbe giusto vivere, mangiare e vestirci per sentirci parte della società.
Mi chiedo a questo punto: ma come abbiamo tutto nell’opulenta società occidentale, eppure ci manca il più, non troviamo la serenità, la pace interiore.
Siamo sempre connessi, voci ci raccontano ogni cosa immagini di uomini e donne ci fanno compagnia con i loro sorrisi e le loro parole.
Le città sono piene di suoni voci rumori …non siamo mai realmente in silenzio eppure ci sentiamo soli e vuoti.
E’ chiaro quindi che non sono rumori, suoni, parole vuote che ci tengono compagnia ma ci serve il silenzio.
E’ proprio in quel silenzio che l’anima ci parla di noi dei nostri desideri veri, del nostro stato emotivo….
Per questo dobbiamo ricavarci degli spazi nostri per riflettere per ritrovare nella natura quel vociare atavico e sincero di cui non possiamo fare a meno.
Nel silenzio si prega, ci si si avvicina a Dio.
Nel silenzio si comprende che siamo parte del Tutto siamo piccoli tasselli di un universo cui apparteniamo e che ha bisogno di ognuno di noi.
Nel mio romanzo: ”L’eco del vento del deserto” narro il viaggio che ognuno potrebbe compiere dentro se stesso per conoscersi per capire e crescere.
La crescita spirituale è il più grande dono che possiamo fare a noi stessi.
Nel silenzio s’impara l’ascolto si riflette ci si interroga.
