Mura di Masada

Masada : l’esperienza della guerra e del suicidio di massa.

Un altro momento molto importante nel pellegrinaggio in terra Santa è stato la visita a Masada.
Per raggiungere questa fortezza siamo scesi lungo il Mar Morto. Il mar Morto è punto più basso della Terra.
Si trova a più di 400 metri sotto il livello del mare. La sua caratteristica peculiare è quella di essere circa 10 volte più salato degli altri mari. Vediamo infatti numerosi cumuli di sale. Il paesaggio è molto particolare.
Sembra irreale, quasi senza vita. I colori sono sfuocati, l’atmosfera “sbiadita”.
In questo territorio bruciato dal sole, sorgeva la città di Sodoma.
Dalle Scritture sappiamo che qui la moglie di Lot venne trasformata in una statua di sale.
D’improvviso ci appare, su un’alta collina brulla la fortezza di Masada.

L’edificio si sviluppa su un colle alto 250 mt.
Le pareti scendono a picco sulla pianura desolata del Mar Morto.
Masada venne costruita da Erode il Grande, che mai vi dimorò.
Sullo sperone nord egli fece edificare il suo maestoso palazzo a 3 piani.
Era dotato di terme, di 15 magazzini e di molte cisterne per la raccolta dell’acqua.
Dopo la caduta di Gerusalemme gli Zeloti (frangia estrema dei Giudei) si rifugiarono qui e diedero inizio alla rivolta giudaica.
I Romani assediarono Masada con 10.000 uomini. Per poterla conquistare costruirono un terrapieno, fino a raggiungere le mura.

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L’assedio durò tre anni e il giorno di Pasqua del 73 d.C. arrivarono dentro la città.

La scena che si presentò loro innanzi fu terribile: 960 cadaveri.
In pratica un suicidio collettivo nella fortezza in fiamme, simbolo della fede messa alla prova.
E’ stato molto toccante vedere le scritte che gli assediati avevano lasciato su oggetti di uso comune.
Il paesaggio che si domina e la bellezza della costruzione rendono il posto magico.
La sensazione di questa bellezza viene ben presto meno.

Ci assale infatti angoscia per la sofferenza patita in quel luogo.
Rimaniamo in silenzio a pregare per tutte le Masada del mondo.
La storia purtroppo si ripete.
aleppo1Il pealepponsiero corre in questi giorni alla vergognosa situazione di Aleppo in Siria. Queste immagini evocano  veramente la distruzione e la morte. Mi rattrista vedere come la storia si ripeta e come l’umanità non smetta di fare del male a se stessa.

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Dovrebbero risuonare nei nostri cuori le parole di Gesù sui bambini. Guai a chi li tocca.  Come possiamo spiegare a questo bambino la situazione di dolore e di terrore che vive?

On 25 December 2015 in Aleppo in the Syrian Arab Republic, (left) Esraa, 4, and (right) her brother Waleed, 3, sit on the ground near a shelter for internally displaced persons.Il Calvario di Cristo non lo abbiamo ancora visitato ma Masada è il calvario degli ebrei, non a caso oggi è considerato un luogo simbolo del nazionalismo israeliano. Queste eloquenti immagini ci mostrano invece come questi bimbi nella disperazione della guerra lo stiano vivendo in prima persona.
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