anziani e attività sportiva

Attività fisica:nuove teorie su invecchiamento

L’attività fisica nell’anziano progressivamente si riduce,  e l’aumento delle situazioni stressanti, sono fattori che possono influire negativamente.

Gli effetti non saranno soltanto sull’invecchiamento “fisiologico” ma anche facilitaranno l’insorgenza di malattie, che accelerano o aggravano il processo stesso.

L’invecchiamento dell’uomo, non è quindi soltanto un fenomeno biologico ma anche ecologico e antropologico.

E’ importante che l’adulto in età presenile sia educato a mantenere, entro certi limiti, le sue prestazioni fisiche.

Questo è importante per conservare quelle condizioni funzionali di adeguamento ecologico che possono consentirgli di sopravvivere in maniera idonea.

In altri termini il lavoro muscolare consente un migliore adeguamento dell’organismo alle mutevoli condizioni ambientali .

Ciò permette  di potenziare la capacità omeostatica del soggetto anziano che proprio con l’aumentare degli anni va via via riducendosi.

Attività fisica

È quindi indispensabile che una certa attività muscolare sia prevista nello stile di vita di ogni persona.

Il tutto va regolato ovviamente dall’idoneità individuale e dal tipo di occupazione abituale.

Il processo d’invecchiamento esercita, una progressiva influenza sulla tolleranza al lavoro muscolare .

 La risposta è tipicamente individuale e  è necessario valutare e programmare  un’adeguato lavoro fisico eseguibile da ogni soggetto anziano.

Gli effetti  che l‘esercizio fisico controllato determina sull’organismo dell’anziano o, comunque, dell’adulto che si accinge a diventarlo sono benefici e positivi.

Apparato muscolare

Si può iniziare da una valutazione sommaria dell’apparato muscolare.

Si noterà un processo ipertrofico delle fibre muscolari striate che si accompagna a una netta diminuzione del grasso interstiziale.

Si rileva anche una maggiore capacità ossidativa dei mitocondri,  un aumento del contenuto glicogenico e a un netto innalzamento del rapporto tra capillari e fibre.

Tali modificazioni provocano, sul versante funzionale, un potenziamento del trofismo e del tono muscolare con aumento della forza e della tolleranza allo sforzo.

Un’attivazione controllata, può contrapporsi alla riduzione del tono e del trofismo, dipendenti dall’età e dalla sedentarietà.

In questo modo aumenterà di conseguenza la forza muscolare e la resistenza all’esercizio, intervenendo favorevolmente a livello della coordinazione neuromotoria.

Se prendiamo in esame, le modificazioni senili dell’apparato respiratorio, è  riscontrabile che la riduzione del tessuto elastico determini la capacità espansiva polmonare.

Come conseguenza sarà,più difficoltosa la respirazione sotto sforzo.

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