naturopatia

Consulente naturopatico: ruolo e competenze

Il consulente che si occupa di naturopatia, può prendersi cura solo di chi è sano dal punto di vista strettamente medico.

Il suo compito sarà quello di indirizzarlo in modo da trovare insieme a lui  un modo migliore di prendersi cura di se.

Agirà, non da un punto di vista puramente biologico, ma,  si curerà di dare responsabilità al cliente della propria salute.

Lo farà rendendolo consapevole del cambiamento che sarebbe utile operare per migliorare la qualità della vita.

Il cliente deve sapere chiaramente che il lavoro del terapeuta d’aiuto alla salute, verterà esclusivamente su consigli atti a modificare alcune abitudini attraverso il dialogo e il confronto.

Il consulente si prenderà cura della persona nella sua globalità e tenendo conto dell’ambiente in cui vive.

I rimedi che il terapeuta può ritenere di consigliare devono essere chiaramente spiegati e non intesi in maniera allopatica.

E’ importante spiegare che alcune “cure” alternative sono prive di validità intesa, scientificamente, ma possono essere un aiuto, un complemento ai cambiamenti.

Ricerca scientifica 

E’ fondamentale a questo punto spiegare in concreto cosa, s’intende per ricerca scientifica.

Essa ha come obiettivo quello di scoprire, interpretare e riesaminare fatti, eventi, comportamenti o teorie sulla natura usando metodologie scientifiche.

La ricerca scientifica è la metodologia usata per accrescere la conoscenza all’interno della scienza.

In un senso più generale, il termine “ricerca” è usato anche per indicare la raccolta d’informazioni su un determinato soggetto.

Caratteristiche del metodo sono:

1) oggettività  (consentire che persone diverse, nelle stesse circostanze, compiano le stesse osservazioni emerge il concetto di ripetibilità segno di solidità scientifica!)

2)regolarità  (per poter studiare scientificamente un fenomeno deve seguire le stesse leggi in ogni tempo e luogo)

3)causalità (bisogna supporre che gli eventi si verifichino per delle cause specifiche,)

4)scopribilità.( possibilità che l’oggetto di studio sia scopribile con i mezzi a disposizione.

Lo scienziato ritiene che si possa scoprire il funzionamento del mondo senza bisogno di un intervento divino perché lui considera il mondo come un gigantesco rompicapo risolvibile con mezzi umani.

Tutte le metodologie di ricerca che non presentino queste caratteristiche non possono definirsi scientifiche.una pianta nella mano

La psicobiologia e la naturopatia scientifica, in una visione appunto “ razionale“, separano la persona nei vari aspetti che la compongono(   corpo, mente e spirito ).

 Si ricercheranno assieme a lei, le cause profonde del disagio con il fine di eliminarlo.

Per fare questo si  farà capire che certi schemi di vita e di pensiero sono ormai inutili e portano sofferenza .

Per tornare al consulente naturopatico si deve tener presente che quando ci si pone in una relazione d’aiuto  la persona che viene è in difficoltà.

Merita quindi tutta la nostra attenzione, preparazione per  consigliarla in modo responsabile.

Si proporrà una via per cambiare comportamenti che possono essere poco adatti a lei e che vanno modificati.

Andrà sottolineato  che la figura del consulente in naturopatia scientifica o comunque più genericamente del consulente della salute, non è ancora riconosciuta legalmente.

Principi e regole del naturopata scientifico

I principi e le regole che animano il consulente in naturopatia sono fondamentalmente “proposte” per chi vuole operare in modo corretto.

Questo modo di intendere la consulenza della salute verrà condiviso finché non verrà ufficialmente riconosciuta come figura professionale dai governi.

L’aspetto fondante di queste regole si basa sull’onestà, la chiarezza d’intenti e di ruoli, la preparazione, l’aggiornamento indispensabile per dare un servizio serio ed affidabile.

Si darà centralità al cliente e alla sua responsabilità nei confronti delle scelte che riguardano il suo benessere e la sua salute.

La scuola di naturopatia scientifica UNIPSI di Torino presso cui ho studiato ha creato un codice deontologico (ovviamente non riconosciuto) per aiutare gli operatori ad avere il giusto modo di operare.

In breve questi sono i punti principali:

Non esiste riconoscimento legale di questa figura professionale.

Il naturopata di indirizzo scientifico, non può e deve fare diagnosi o prescrizioni di pertinenza soltanto medica

La sua attività sarà di sostegno e indicazione per trovare un modo di vita più salutare.

Deve essere preparato in tutto quello che gli compete e deve aggiornarsi.

Deve essere consapevole che il suo comportamento, può influire sulla vita del cliente

Deve essere chiaro e rispettoso delle convinzioni e della libertà di azione che il cliente intende adottare

Ogni suo consiglio deve essere scientificamente motivato oppure egli è tenuto a spiegare chiaramente la funzione del rimedio o del consiglio che egli darà.

Deve rispettare la dignità del cliente.

Deve mantenere il segreto su quanto avviene nelle sedute e aver cura di custodire in modo adeguato tutto il materiale che ricava dagli incontri (appunti, registrazioni ecc.)

Il consulente deve mantenere autonomia nei modi in cui decide di procedere, nelle tecniche che decide di utilizzare e quindi è responsabile della loro applicazione.

Deve essere attento all’attendibilità delle informazioni che può ricavare per aggiornarsi o accrescere le sue conoscenze.

Deve essere sollecito nel denunciare eventuali abusi nell’esercizio della professione.

Non deve sconfinare mai nelle competenze di altre categorie professionali.

Non deve avvallare attività ingannevoli o abusive

Nel suo operare il consulente spiegherà oggettivamente, in base alle sue conoscenze, i vari metodi e le fonti da cui li attinge lasciando scelte libera al cliente di decidere di quali avvalersi.

Quando costata che il cliente ha bisogno di un aiuto che lui non è in grado di dare, lo deve indirizzare verso medici o psicologi o comunque professionisti che abbiano le competenze per aiutare.

Non deve mai approfittare della sua posizione e della difficoltà del cliente per suo vantaggio personale.

Deve essere chiaro nell’importo dei compensi fin dall’inizio e laddove sia possibile deve comunicare la durata delle sedute di consulenza.

Non deve continuare la consulenza laddove ci sia conflitto d’interessi.

Deve evitare che ci siano commistioni tra vita privata e consulenza.

Le prestazioni verso minorenni o persone interdette, devono avvenire previo consenso o presenza dei legali tutori e se ritenesse di dover operare senza tali presupposti è tenuto ad informare l’autorità tutoria.

Se deve offrire consulenza commissionata da terza persona, è tenuto a chiarire con entrambe le parti la natura del suo intervento quindi specificare che non è mai di natura diagnostica o terapeutica.

Per il rapporto con i colleghi deve esserci rispetto reciproco e lealtà evitando di screditare il collega per appropriarsi dei suoi clienti.