Nella nostra esistenza coesistono due realtà il bambino che eri e l’adulto. Strano vero? Noi ci siamo convinti ad un certo punto di essere diventati adulti. E che fine ha fatto quel bambino che non ascoltiamo e consideriamo più?
Una cosa incredibile:abbiamo fatto tanta fatica a diventare FINALMENTE grandi e ora capiamo che il bambino è ancora in noi.
Infatti il bambino che eri non è completamente passato morto e sepolto.
La sua infanzia è qualcosa che continua ad esistere dentro di te e influisce su quello che fai e che provi.
I sentimenti che prova determinano i tuoi rapporti con chiunque tu venga in contatto.
Interferiscono con il tuo modo di agire, in ambito professionale e sentimentale, svolgono un ruolo essenziale provocando quel tuo affaticamento interiore, quell’incapacità di rilassarti, quei terribili mal di testa e lo stomaco sempre sottosopra.
Sarà bene comprendere i meccanismi che agiscono dentro di noi e che ci condizionano.
Le emozioni e ciò che che viviamo da piccoli farà sempre parte del nostro vissuto da adulti.
Da piccoli avevamo i genitori che si prendevano cura di noi che ci facevano conoscere il mondo attraverso i loro insegnamenti. Ad un certo punto siamo diventati autosufficienti e siamo in pratica diventati genitori di noi stessi.
Ma che tipo di genitori siamo? Come trattiamo il nostro bambino interiore? Troppo spesso noi riportiamo il nostro modo di essere in riferimento a quello che abbiamo imparato dai nostri genitori.
Anche l’essere bambini ci sembra una cosa sbagliata, superficiale, fuori luogo.
Invece la nostra infanzia non finisce mai. Rimane dentro di noi ma questo bambino si sente solo e separato.
Non viene in pratica riconosciuto. Riflettendo un pò la nostra società come considera i bambini? Troppo spesso li giudica e li divide in buoni e cattivi. Gli adulti amano i bambini ma credono che vivano in un mondo perfetto meraviglioso senza problemi. Invece purtroppo non è così. Gli adulti interferiscono pesantemente nella loro crescita portando, ovviamente involontariamente, tutte le loro credenze e abitudini acquisite.Ci siamo mai chiesti se quello in cui noi crediamo o se quello che ci piace sia veramente frutto di un nostro convincimento? Sappiamo veramente quello che siamo? Troppo spesso siamo immersi in un conflitto tra la nostra parte adulta e quella infantile. Ecco che come genitore di me stesso ho bisogno di ritrovare e riconoscere il bambino che eri e rassicurarlo.
Il bambino che eri si sente solo dimenticato e vede il mondo e la vita attraverso la lente dell’emozione.
L’adulto invece lo vede con razionalità. Se tu impari a riconoscere e a amare il bambino che eri, riuscirai anche ad armonizzare molti aspetti della tua vita.
Quel bambino ha in se tutte le sofferenze, le paure, le incomprensioni del passato che troppo spesso limitano la vita di adulto.
Per questo, tu se diventi genitore del bambino che eri, devi dargli amore rassicurazione.
Quel bambino finora ha solo vissuto nelle paure e nei giudizi che i suoi genitori gli hanno passato.
Senza cattiveria ovviamente e senza alcuna colpa per questo ma se tu diventi genitore, devi cambiare tali modalità. Anche tu l’hai giudicato allo stesso modo dei tuoi genitori.
Adesso è giunto il tempo di riconoscerlo di amarlo per com’è .
Ecco allora che puoi dargli tutto quell’amore di cui ha bisogno, puoi giocare con lui e amarlo come lui desidera di essere amato.
Finalmente potrai ritrovare quell’armonia interiore e quella spensieratezza propri di un bambino sereno.
Se il tuo bambino interiore sarà sereno anche l’adulto lo sarà. In questo modo la tua vita sarà meno difficile e più armonica e consapevole.