L’alimentazione psicosomatica ritiene che la nutrizione umana non sia solo un processo biochimico di assimilazione gastroenterica delle sostanze nutritive.
Si ritiene che nutrirsi sia il modo che il cervello usa, per far assimilare il nutrimento attraverso i vari organi preposti.
Questi hanno il compito di assorbire informazioni mentali che hanno anche un corrispettivo valore di “nutrizione” psicologica ed emozionale. Attraverso questi elementi si elaborano e trasformano le sostanze in energia mentale.
Per il cervello si è aperta la possibilità di modificare la realtà con azioni .
L’istinto dell’uomo di sopravvivere è dato dalla paura di non riuscire a trovare cibo.
Ciò lo rende aggressivo e competitivo verso l’ambiente che lo circonda.
La paura della mente di provare dolore e vuoto esistenziale, è stata modificata dal cervello con riflessione e ragionamento.
Questo ha permesso di trasformare, attraverso la volontà, le informazioni ricevute.
Si genera così la possibilità di avere prospettive di vita diverse e con esse trovare la salute, il benessere e la felicità.
L’alimentazione psicosomatica distingue gli elementi dell’alimentazione umana in: biochimica, emotivo – affettiva e cognitivo- culturale